La frontiera Verde oltre la Crisi

overlay_bg_w.pngoverlay_close2.gif 16/05/2012La frontiera Verde oltre la Crisi
Il primo Greening Camp italiano
La frontiera Verde oltre la CrisiLa Green Economy potrebbe davvero invertire la tendenza e costituire lo sguardo lungo oltre la crisi, e non solo da un punto di vista ambientale.
Un moderno new deal per affrontare la crisi economica e sociale insieme a quella ecologica, in grado di dare nuova linfa all’economia nella direzione di uno sviluppo sostenibile e a costo zero per le nuove generazioni.

All’Italia serve però maggiore consapevolezza e capacità di individuare un percorso di cambiamento e di sviluppo: un nuovo modello di sviluppo oltre la crisi è possibile. È questa la frontiera della green economy. Possiamo guardare in questa direzione, dobbiamo metterci in cammino e al tempo giusto passare alle nuove generazioni la fiaccola verde dell’economia verde affinché queste conquistino definitivamente la frontiera.

Proprio percorrendo questa strada, il Ministro dell’Ambiente,Corrado Clini, ha voluto promuovere il primo Greening Camp.l
Il Camp vuole essere la bussola di questo cammino. Il cammino di chi, classe dirigente, imprese leader, operatori di settore, con la spinta propulsiva di giovani laureandi e neo laureati, intende scommettere sulla green economy. Abbiamo immaginato un luogo ed uno spazio innovativo in cui mettere a confronto le esperienze maturate in grado di generare valore aggiunto e le idee che si ritengono possano contenere maggiore quantità di futuro.
Per questo cambio di passo abbiamo attivato le migliori università italiane, cercando le migliori risorse giovani interessati al tema dell’ambiente e dell’economia sostenibile. In questo modo creando un network tra istituzioni, università, imprese e investitori, la frontiera della green economy diventa approdo finalmente raggiungibile.

Questo cammino, tuttavia è ancora lungo e passa per alcune aree di sosta in cui ragionare su temi di portata strategica, leGreen Zone, aree di incontro in specifiche tematiche ambientali, determinanti in un’ottica di sviluppo e sostenibilità. Solo dopo i giusti approfondimenti, infatti, frutto di uno scambio fervido e fecondo si potrà riprendere il cammino con migliore lena.

L’iniziativa, organizzata con la collaborazione della Luiss Guido Carli e di ItaliaCamp, vuole rappresentare una occasione per far emergere idee, progetti e risorse umane che possano determinare l’affermazione di un primato italiano nell’ambito di un settore economico che contribuirà in modo decisivo alla crescita del nostro Paese e dell’Europa.
Futuro green? La nostra risposta vuole essere: “L’Italia c’è”! L’appuntamento è per il prossimo 31.5.2012 a Roma.

Queste le Green Zone tematiche:

1.Gestione Integrata del Ciclo dei Rifiuti

Storie di straordinaria normalità: gestione integrata del ciclo di rifiuti. dalla logica emergenziale e commissariale ad una gestione ordinaria. Pensare nuove forme di gestione integrate dei rifiuti, in modo tale da valorizzare lo scarto come risorsa e soprattutto integrare a monte le pratiche di riutilizzo o l’efficientamento dei sistemi di produzione energetica da biomasse.

2.Efficienza energetica in tutti i settori

Anche la cicala può diventare formica: sistemi di efficientamento energetico; il moderno sistema di gestione integrata di produzione e consumo energetico sta rivoluzionando il modo di pensare ed utilizzare l’energia. Infatti, la possibilità di far parlare domanda e offerta, propone nuovi scenari nei quali l’efficienza ed il risparmio energetico passano anche per la predisposizione e la diffusione di sistemi intelligenti ed integrati (smart grid), in grado di sviluppare nei prossimi anni la produzione energetica da fonti alternative (grid parity).

3.Materiali e Innovazione dell’edilizia

Se per fare un tavolo ci vuole un fiore, usiamo lo stesso fiore per la nostra casa. Negli ultimi anni il settore delle costruzioni ha conosciuto una nuova fase di forte crescita, dovuta soprattutto alla importante richiesta di spazi abitativi nuovi. Da questo punto di vista è importante rivedere i principi della progettazione edilizia in modo tale da sviluppare un processo collettivo attraverso il quale l’ambiente costruito raggiunge nuovi livelli di equilibrio ecologico (Loftness, 1994).

4.Protezione del territorio e tutela del paesaggio

Nessun problema può essere risolto congelandolo. E’ fondamentale per il nostro Paese sviluppare una strategia di tutela e promozione dell’ambiente di ampio e respiro e con una visione larga. Fare questo significa superare la logica dei divieti e dei veti o nimby e affrontare con proposte e investimenti innovativi i temi della sicurezza del territorio, della tutela e della qualità dei paesaggi, nonché della promozione delle nostre immense risorse naturali.

5.Fiscalità ambientale

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Ripensare gli schemi di coinvolgimento dei cittadini nei processi di tutela e valorizzazione ambientale. Il risparmio energetico, la qualità delle risorse e la tutela dell’ambiente sono temi che non devono essere vissuti come un’imposizione o un freno alle attività umane. Bisogna quindi pensare a nuove forme di investimento “ambiente friendly”, comprese anche misure di incentivazione fiscale, per permettere il mantenimento di un giusto equilibrio tra scarsità delle risorse e consumi.

6.Gestione integrata del Ciclo delle Acque

S’i fossi acqua. Attivare ricerche e strumenti sperimentali innovativi finalizzati a salvaguardare e pianificare la gestione della risorsa idrica e degli ambienti ad essa associati attraverso tecnologie ecocompatibili. In particolare, è interessante discutere di nuovi progetti di recupero Eco-sistemico, di riqualificazione fluviale, impianti per l’affinamento di acque di prima pioggia, acque di lavaggio, acque reflue civili o industriali.

7.Energie alternative

Efficiente e Pulita, questa è la sfida. L’Energia “pulita” prodotta dalle fonti rinnovabili ci permette oggi di ridurre il livello di emissioni da fonti tradizionali e contribuisce ad avvicinarci all’auspicabile traguardo di abbattimento delle quote di CO2; è indubbio ed evidente tuttavia che da sola non basti a contenere il sempre crescente fabbisogno di energia e quindi a ridurre in maniera significativa l’utilizzo dei combustibili fossili; ecco perché per arrivare a un mix energetico efficiente e sostenibile per le generazioni future le energie alternative rappresentano la prima vera e concreta opportunità “efficiente e pulita”.

8.Biotecnologie

Biotecnologie tricolori. Se il nostro Paese risulta in ritardo nello sfruttamento industriale delle conoscenze scaturite dalla ricerca biotecnologica, altrettanto non si può certo dire circa il livello delle competenze scientifiche disponibili. Valorizzare la ricerca applicata nel settore della salute (Red biotech), dell’agroalimentare (Green biotech) e delle biotecnologie industriali (White biotech) per innescare il circolo virtuoso tra investimento pubblico e attrazione di finanziamenti privati. Potenziare il sistema di trasferimento tecnologico dalla ricerca all’industria, da un lato, dotando le università del necessario supporto di business development, garantendo dall’altro un quadro normativo per la protezione della proprietà intellettuale delle invenzioni biotecnologiche

9.Mobilità urbana sostenibile

La città sostenibile e la nuvola verde dei trasporti: Le nostre città devono uscire dall’asfissia che le circonda e ricrearsi per rendere più sostenibile il nostro futuro e quello delle nuove generazioni. La mobilità deve essere ripensata incentivando ed investendo sulle reti di conduzione elettriche e integrando le forme a dimensione umana con i mezzi intermodali di trasporto leggero. La città non più come luogo di ostacoli e barriere ma come spazio urbano in cui vivere e spostarsi “smart & green” (smart cities).

Il tetto di casa

 

Italtetti

 

Il tetto di casa non è eterno come del resto ogni altra parte di un abitazione, i tetti più costosi da riparare sono senza dubbio i vecchi tetti con telaio in legno, le travi sono soggette all’usura e agli attacchi da agenti parassiti, le tegole possono rovinarsi con il tempo a causa di grandini, agenti atmosferici, piogge acide e molti altri fattori.
In questo caso potrebbe essere necessario cambiare tutta la struttura in legno e tutte le tegole (se le tegole in questione sono fuori produzione), oltre ai costi del materiale ci sono i costi del lavoro non proprio economico.

Rifare il tetto non è un operazione semplice, è anche abbastanza costosa per il rifacimento possono servire anche diverse decine di migliaia di euro a seconda delle dimensioni del tetto si possono spendere anche oltre 30 000 euro.

I tetti costruiti in muratura sono i più economici da riparare, molte volte basta semplicemente aggiungere/sostituire uno strato isolante come ad esempio la classica guaina bitumosa da ancorare a caldo sulla struttura e sostituire le tegole danneggiate. Nel caso di tetti in muratura il costo non è molto elevato bastano anche poche migliaia di euro, i tetti in muratura si trovano per lo più nelle case più moderne.

E’ possibile riparare un tetto fai da te?
Nella maggior parte dei casi no, questa è un operazione delicata da lasciare ai professionisti, ci sono delle leggi da rispettare e delle impalcature da montare.

Al giorno d’oggi ci sono molti materiali con cui realizzare un tetto, la scelta ricade sempre tra le classiche e antiche tegole in terracotta, per poi arrivare alle tegole canadesi più leggere e dotate di diversi vantaggi rispetto le tegole classiche (durata, isolamento termico/acustico), le ultime tegole arrivate sul mercato sono le tegole fotovoltaiche, in questi casi si può a volte usufruire di vantaggiosi incentivi che consentono di rifare un tetto con costi quasi zero, trasformando la casa in una centrale solare.

Dato i costi dell’operazione conviene sempre rivolgersi a più professionisti e richiedere molti preventivi, valutare tutte le soluzioni proposte e scegliere con molta calma.

 

I dispositivi anticaduta

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davide-venturi.jpgOggi l’attenzione al mondo dell’anticaduta è sempre crescente come, ahimè, la disinformazione e la mancanza di etica che purtroppo contraddistingue il nostro paese anche in un segmento di mercato in cui si trattano prodotti che sono destinati a salvare la vita delle persone. La legge nazionale in vigore su tutto il territorio nazionale dal 2008 (dpr 81/2008 ndr), prevede precise responsabilità penali per: padroni di casa, amministratori di condominio, titolari d’impresa, installatori. Eppure, nonostante la chiarezza delle norme in vigore, ancora tanti sono i prodotti in commercio che non rispettano i requisiti minimi previsti; così come tante volte vengono installati alcuni dispositivi di ancoraggio, ma senza mettere in sicurezza l’intera copertura.

rego-habitetto.jpgParliamo con Enrico Bellini, Direttore Vendite Rego Spa Italia, Consulente Sicurezza di Habitetto:
“Sig. Bellini, perché scegliere – fra i tanti – un Dispositivo Anticaduta Rego?”.
“Perché Rego risponde, con i suoi prodotti e servizi, ai tre requisiti fondamentali che qualunque cliente desidererebbe venissero soddisfatti:
Occhio, Tecnica e Portafogli.
1. Occhio per l’estrema cura dell’aspetto e del basso impatto estetico dei dispositivi, il design innovativo, il palo monolitico indeformabile più piccolo al mondo.
2. Tecnica, perché i prodotti Rego sono tutti certificati dall’ente riconosciuto dal ministero a norma UNI EN 795 e, in ogni manuale d’uso e manutenzione, vengono rilasciati tutti i risultati delle prove effettuate.
3. Portafogli, perché Rego è sempre attenta al rapporto qualità/prezzo che la contraddistingue: non solo un prodotto, ma prodotti e servizi, pre e post-vendita”.

Perchè scegliere un prodotto Rego:
• Un polo tecnico al servizio del cliente che risponde al numero verde, che eroga preventivi ed elaborati grafici gratuiti entro 48 h.
• Un network di Posatori Qualificati Rego che installa i dispositivi ovunque entro 72 h.
• Un sito Internet con configuratore automatico, garanzie sui prodotti fino a 30 anni, programmi di manutenzioni più lunghi sul mercato, una sola volta ogni 10 anni.
Tanti sono i motivi per scegliere un prodotto Rego, ecco perché in moltissimi l’hanno già fatto.

Per consigli e domande scrivete a:
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Via Santarcangiolese, 4081
47824 Poggio Berni (RN)
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Il metodo Habitetto

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Inizio messaggio inoltrato:

Da: Italetti <venturi.italtetti>
Data: 01 maggio 2012 21:21:24 CEST
A: “yoqi332jami” <yoqi332jami>
Oggetto: Il metodo Habitetto

Quando vogliamo curare la nostra salute ci rivolgiamo sempre al miglior specialista possibile

Tutti noi preferiamo un esperto del settore, uno che dedica la sua attività lavorativa ad approfondire le tematiche su un argomento.
Perché dovrebbe essere diverso con il tetto?

Ti sarà spesso capitato di aver bisogno di risposte, di qualcuno che fa luce sui tuoi dubbi e risponde alle tue domande senza tanti giri di parole.

E’ quello che ci aspettiamo dagli specialisti o dai consulenti Habitetto

Il nostro modo di operare si può di certo paragonare a quello di un buon medico. Un dottore capace che ci ascolta, analizza la situazione e poi ci consiglia come agire: per curarci o fare prevenzione.

Nella prima fase facciamo l’analisi della situazione.

Rileviamo lo stato di salute del tuo tetto o rileviamo le tue esigenze per il nuovo tetto.

La raccolta dei dati è fondamentale per fare una buona diagnosi.
Poi ti prendiamo le misure e facciamo informazione.

Formazione e IN-formazione, sono parole strettamente connesse che aiutano, entrambe, a individuare il percorso da compiere assieme, Il preventivo esprime puntualmente il valore dei servizi richiesti.
Infine realizziamo il progetto definitivo, il tuo tetto su misura.

Come un buon vestito viene confezionate puntualmente addosso a una persona così la fase progettuale, sia tecnica che economica consentono di conseguire un buon risultato, nei tempi prestabiliti.
Si passa all’azione ,realizziamo l’opera.

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Finalmente si lascia spazio al cantiere, all’esecuzione del progetto sognato.
Il tetto prende forma in tutti i suoi dettagli. Tegole, lattoneria, isolanti, comignoli e finestre. Il tutto in piena sicurezza per te e per noi.

Queste sono le 4 fasi che faremo lavorando con il cliente Ciascuna di esse esprime la volontà e la serietà di accompagnarti in ogni istante della realizzazione delle opere.

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Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene

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habitetto-75.jpgMi chiamo Davide Venturi e sono il direttore commerciale del Gruppo Italtetti. Desidero salutare i lettori di San Marino Annunci e cogliere l’occasione per presentare questa nuova rubrica che avrò il piacere di curare per tutto l’anno 2012. Gli argomenti che verranno sviluppati riguarderanno prevalentemente la manutenzione della casa e la ristrutturazione del tetto. Grazie alla lunga esperienza maturata in questo settore, infatti, vi verranno forniti consigli utili e pratici, sottoponendo alla vostra attenzione quegli aspetti che solitamente vengono ignorati o non tenuti nell’adeguata considerazione.

Ad esempio, quando decidiamo di riparare o rifare parte del tetto, ridipingere la casa o cambiare gli infissi, il principale obiettivo della maggior parte di noi è quello di spendere “il giusto”, ottenendo la massima qualità possibile.
Ma sappiamo veramente cosa significa prodotto o servizio “di qualità”? Spesso ci preoccupiamo di avere un vantaggio economico immediato, limitando la spesa da sostenere, senza approfondire i contenuti del prodotto/servizio che stiamo comprando. In realtà, non è sempre il prezzo più conveniente, il miglior vantaggio che possiamo ricavare da un investimento importante che va a modificare la struttura della nostra casa. Più precisamente, quando si parla di manutenzione, il massimo beneficio ottenibile si deve basare su sei principi irrinunciabili:

1) sicurezza
(manutenzioni e lavori vanno eseguiti in sicurezza, i prodotti devono essere certificati, le garanzie assicurative decennali);
2) efficienza
(le soluzioni devono garantire il massimo risparmio e il miglior comfort);
3) materiali
(prodotti e aziende devono essere coerenti con i principi della bioedilizia);
4) persone
(onestà, etica, volontà, conoscenza: la vera qualità del servizio è data dalle capacità delle persone che lo offrono);
5) risparmio
(si deve ottenere la massima resa con il budget prefissato);
6) ecologia
(occorre avere un comportamento che rispetti la terra e l’uomo).

Un consulente commerciale che dimostri un comportamento etico e corretto, deve tener costantemente presenti questi sei pilastri fondamentali e, dopo aver ascoltato attentamente il cliente per capire quale sia il suo “bisogno primario”, individuare la soluzione più idonea a risolvere la sua specifica problematica, nel pieno rispetto di quanto appena affermato. Per questo motivo il Gruppo Italtetti ha sempre investito nella formazione dei suoi consulenti, il cui bagaglio di conoscenze è stato convogliato nel programma Habitetto: un sistema disponibile in diverse combinazioni per realizzare il tetto che desiderate. I consulenti Habitetto seguono il cliente in ogni fase, dalla progettazione ai servizi post-vendita, perché si instauri un rapporto di collaborazione e fiducia.

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La sicurezza (Parte Prima)

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Lavorare sui tetti in maniera sicura
Lavorare sui tetti può essere pericoloso, ragion per cui sono necessari degli elevati standard di sicurezza, indipendentemente dal fatto che il lavoro sia di breve o lunga durata.

Prima di iniziare

Si dovrebbe effettuare una valutazione del rischio di tutte le operazioni da svolgere prima di iniziarle. L’intera attività svolta sul tetto, indipendentemente dal fatto che si stia parlando di pochi minuti oppure di diverse ore, deve essere pianificata con cura al fine di minimizzare i rischi per i lavoratori.

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Prevenzione delle cadute
È opportuno prendere precauzioni adeguate quando vi è il rischio di cadere, sia durante lo svolgimento del lavoro sia nella fase di salita e di discesa dal tetto. Le misure di protezione contro i rischi di caduta (che, nel caso riguardino squadre di lavoratori, implicano l’installazione di ponteggi, mentre se interessano singole persone necessitano di apposite “linea vita”), devono essere commisurate all’effettiva valutazione del rischio. Ogni rimedio adottato, come la protezione delle estremità, dovrebbe avere un grado di resistenza tale da prevenire o arrestare le cadute ed impedire che i lavoratori si feriscano. E’ fondamentale, quindi, che questi accorgimenti vengano impiegati prima dell’inizio dei lavori e rimangano disponibili in loco fino al loro termine.

Formazione

Per operare in maniera sicura, i lavoratori incaricati di lavorare sul tetto devono possedere le debite competenze e l’indispensabile esperienza, richieste dall’esigenza. Vale a dire, saper riconoscere i rischi, capire quali sono le procedure più appropriate, essere in grado di installare le protezioni per le estremità e azionare una piattaforma di accesso mobile, oppure sapere come preparare ed indossare sistemi di protezione a cinghia.

Lavoro su tetti esistenti

Riguarda le attività di ispezione, manutenzione e pulizia, nonché il rifacimento, lo smontaggio e la demolizione. Quando si pianificano la riparazione, la ristrutturazione o la demolizione di una copertura, si deve prendere in considerazione come eliminare i materiali dal tetto e come conservarli. Anche in questo caso, è indispensabile adottare precauzioni che prevengano la caduta dei lavoratori durante l’intero processo di demolizione.

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La Sicurezza (Parte Seconda)

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Materiali e tecnologie per rifare il tetto
“Oggi, costruire significa pensare all’ambiente, dentro e fuori le mura di casa.”
La tecnologia e le scoperte scientifiche modificano quotidianamente i panorami esistenti: solo l’edilizia sembra saldamente ancorata a sistemi costruttivi immutabili, che in realtà ormai da tempo hanno messo in luce i propri limiti. Per questo motivo, è fondamentale una maggiore consapevolezza della committenza, affinché operi scelte oculate e richieda l’utilizzo di materiali ecologici e sicuri.
L’edilizia moderna non deve rappresentare una tendenza momentanea, ma una cultura del costruire ecologico, che si avvale di prodotti non pericolosi per la nostra salute.
Ciò implica lo sforzo di usare in maniera più razionale energie e materiali, prevedendone un loro ulteriore reimpiego.
n ogni intervento, occorre misurare anche l’impatto e i costi ambientali che un determinato lavoro può comportare.
E’ importante sapere che le nostre scelte, anche quando decidiamo di rifare il tetto, influiscono sul benessere delle generazioni future.

habitetto-sicurezza.jpgI Materiali “Sicuri”
Grazie ai risultati ottenuti dagli studi di medici, architetti, ingegneri, geologi, etc., possiamo adottare una disciplina progettuale in grado di risolvere alcuni problemi che insidiano la salute dell’uomo in epoca contemporanea, adottando i cosiddetti “materiali sicuri”, quelli cioè che non producono emissioni nocive (soprattutto nel lungo periodo), che vengono realizzati senza inquinare e che, in fase di smaltimento, si reintegrano nel ciclo biologico. Un materiale può definirsi “sicuro” se possiamo produrlo, installarlo e smaltirlo nello stesso ambiente in cui viviamo e in cui lo abbiamo usato per le nostre ristrutturazioni.
Oggi la “missione” di chi lavora in questo settore deve essere quella di sensibilizzare le persone ed indirizzarle verso le innovazioni che garantiscono una migliore qualità della vita. L’esperienza del passato (vedi, ad esempio, l’utilizzo di amianto e vernici tossiche) ci deve insegnare a non rimanere sordi e ciechi nei confronti della nostra salute, per evitare di dovercene preoccupare quando è ormai troppo tardi. Quando vi viene proposta una soluzione, prima di parlare di prezzo, fate domande. Pretendete di sapere che tipo di materiale verrà selezionato, come e dove viene eliminato e quanta energia serve a produrlo. La nostra salute e la nostra sicurezza meritano attenzione.
Rispettare il tetto, la nostra casa, noi stessi, significa rispettare il mondo in cui viviamo.

“La salute è il primo dovere della vita.” (O. Wilde)

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La sicurezza (Parte Terza)

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Quando si decide di rifare il tetto, per migliorarne l’isolamento o perché ci sono infiltrazioni, spesso si attribuisce poca importanza alle garanzie che l’impresa dovrebbe fornire sul lavoro da eseguire, rispetto al costo finale.

A questo proposito, occorre tenere presente che esistono quattro tipi di garanzie: quelle di legge, quelle sui materiali, quelle dell’impresa e quelle assicurative.

Garanzie sui Materiali: la durata varia a seconda del prodotto (3 anni per le guaine, 10 anni per gli isolanti, fino a 30 anni per le tegole in cotto o cemento).

Garanzie di Legge: prevedono una durata di dieci anni per le opere eseguite a regola d’arte dall’impresa.

Garanzie dell’Impresa: le aziende possono aumentare il periodo di dieci anni previsto per legge, portandolo a 15-20 anni. Questo soprattutto se il capitolato viene progettato tenendo presente alcuni plus: qualità e garanzie dei materiali, esecuzione delle opere attenendosi scrupolosamente alle indicazioni tecniche dei produttori e dei tecnici (geometri, ingegneri, architetti), programma di ispezione e manutenzione periodica (controllo annuale, compresivo di pulizia del tetto).

Garanzie Assicurative: le polizze rct Impresa assicurano i rischi e i danni durante l’esecuzione dei lavori, quelle postume coprono, fino a dieci anni, i danni causati da un funzionamento non corretto delle opere, le polizze “rimpiazzo tetto” assicurano il rischio di rifare il tetto prima dello scadere dei dieci anni.

SVANTAGGI
Il costo iniziale per il rifacimento della copertura (Euro 15.000,00 / Euro 35.000,00 corrispondono ad una valutazione media, che varia a seconda delle dimensioni) può aumentare dai Euro 2.000,00 ai Euro 4.000,00.

VANTAGGI
La durata del tetto arriva a 45-50 anni (andando ad aumentare anche il valore dell’immobile).
I costi di manutenzione dell’opera sono molto bassi e già compresi. Non si dovranno sostenere spese impreviste, relative ad interventi di manutenzione, per 15-20 anni. Spendere Euro 2.000 / Euro 4.000 in più all’inizio, consente di risparmiare nel lungo termine (15-20 anni) e di avere costi certi di manutenzione molto bassi (Euro 140 / Euro 200), traendo il massimo dei benefici anche in termini assicurativi a costo zero.

CONCLUSIONI
Acquistare prodotti o servizi di ottima qualità non basta. Occorre anche saperli amministrare, ottenendo solide garanzie.

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“Il Tetto Efficace ed Efficente per una soluzione di Consulente Habitetto

Efficacia ed efficienza sono due concetti importanti per realizzare un Buon tetto.
Per efficacia si intende la capacità di raggiungere determinate prestazioni , mentre per efficienza la capacità di raggiungerle spendendo il meno possibile .
Per avere un Tetto efficace e’ necessario ottimizzare le 3 caratteristiche principali di una copertura:
1- tenuta all’acqua , al vento , alla grandine,al ghiaccio e alla neve
2- isolazione, scegliendo isolanti che consentano, risparmio energetico sia in estate che inverno, isolazione acustica ,resistenza al fuoco e rispettino l’ambiente
3- sistema di copertura, che va scelto in base :
Al Contesto ambientale e urbano, alla struttura statica degli elementi portanti( solaio),alla pendenza ed estensione delle falde del tetto, alla sicurezza per la manutenzione
Il Tetto Ventilato e’ uno dei sistemi piu’ usati, perché ottimizza il risparmio energetico sia in estate che in inverno.
Si può chiamare tale quando il manto di copertura si distacca dallo strato isolante, creando un’intercapedine che permetta con un flusso omogeneo di aria, di circolare dalla gronda fino al colmo, così formando un circolo d’aria continuo.
A differenza dell’estate, nel periodo invernale, la circolazione dell’aria è meno intensa essa, però è più che sufficiente per mantenere asciutto il pannello isolante e per eliminare fenomeni di condensa. Tali comportamenti producono di fatto notevoli risparmi energetici negli ambienti sottostanti. Nel periodo invernale, quando si formano cicli di gelo-disgelo, la ventilazione assicura una temperatura uniforme della copertura, rallentando il processo di scioglimento della neve sul manto e prevenendo la conseguente formazione di ghiaccio in gronda.
Il tetto efficiente e’ il risultato del lavoro di progettazione che l’impresa ,cliente e tecnici svolgono insieme cercando di soddisfare i desideri del cliente.
Questo e’ la fase più complicata, perché le scelte tecniche , si scontrano con la necessita’-volonta’-possibilità del cliente.
Pensate a come spesso scegliamo un investimento: Che sia speculativo o sicuro scegliamo sempre un guadagno nel breve periodo.
Ci comportiamo uguale quando dobbiamo decidere una spesa per il nostro tetto , scegliamo la soluzione in base al costo ,pensando di risparmiare,invece rinunciamo a un sicuro ritorno nel lungo periodo( il risparmio di un tetto si deve calcolare minimo sui 20 anni)
Un tetto ventilato progettato bene ,non solo rende mediamente a secondo del tipo di abitazione , 1.000 € /annui di risparmi ( senza detrazioni 55% !!), ma aumenta il comfort abitativo della ns casa.
Ai lettori la risposta a questa domande?
Siamo sicuri che per far “guadagnare il ns tetto” c’e’ solo il fotovoltaico?
Perché per risparmiare poco e subito oggi ,rinunciamo a grandi guadagni sicuri di domani?
Cosa e’ per voi una Soluzione Top?

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